Passano gli anni, i decenni e i secoli, ma i bambini sono, o almeno dovrebbero essere nient’altro che Bambini. Ma cosa significhi realmente questo termine nessuno pare averne realmente consapevolezza nè tantomeno certezza.
Spensieratezza, leggerezza e felicità legati alla fanciullezza risultano essere solo meri termini legati alla grammatica invece che stati d’animo percepiti o trasmessi tramite Amorevoli cure Adulte. Non c’è tempo per essere bambini, fanciulli e ragazzi… oserei dire che, credo, non vi sia più tempo per ESSERE.
Premesso che, in una società attenta a creare dipendenze e disattenzione, distacco e paure, lavorare sulle fragilità di minori o ragazzi, significa portare loro sostegno, accoglimento e comprensione passando attraverso le tante, talvolta troppe difficoltà che opprimono i genitori. Scoprire le profondità della tristezza e del vuoto di un adolescente è un po’ come trovare qualcosa in un posto in cui non dovrebbe esserci.
Come approcciarsi allora ai ragazzi, come poter comunicare e soprattutto come poter portare aiuto? Il concetto di tempo oggigiorno, ha assunto una connotazione di velocità e frenesia portando con sè inevitabilmente aridità d’animo e di sentimenti.
Tutto si quantifica in capacità di monetizzare più che di amare e vivere.
Questa è la spirale nella quale si trovano le famiglie costrette a correre per non restare indietro e soccombere.
Purtroppo, a pagare il prezzo più caro sono i nostri bambini, i nostri ragazzi e i nostri adolescenti. All’apparenza sicuri, sprezzanti e talvolta arroganti, in realtà, ad uno sguardo più attento da parte di chi sa vedere realmente, i nostri bambini e ragazzi, sono fragili e nascondono una pericolosa solitudine. La capacità di saper comunicare da parete di personale qualificato, esperto e risolto, permette di poter creare un legame animico utile alla crescita di fiducia reciproca.
La proiezione di sè nel futuro prossimo come strumento di risoluzione di problemi, è un’abilità prettamente adulta e non essendo dunque parte degli adolescenti, porta con sè ansie e timori.
Per accompagnare le figure genitoriali in un percorso di consapevolezza, possono intervenire talvolta operatori esperti e specializzati che, con la loro esperienza, il loro SAPERE e il loro SAPER FARE, insegnano semplicemente l’arte del SAPER ESSERE. Il fine ultimo dovrebbe essere lo sviluppo della capacità della percezione del Sé, strumento fondamentale per accrescere o far nascere fiducia, indipendenza e sicurezza nei nostri bambini e adolescenti verso i quali troppo spesso pretendiamo troppo senza saper come restituire la magia di un semplice SORRISO.